Fabrizio Ottaviucci a Tempo Reale Trenta

di Carla Chiti

Il prossimo 28 maggio, nell’ambito di Maggio ElettricoTempo Reale Trenta, Fabrizio Ottaviucci – uno dei musicisti più sensibili e talentuosi nella musica italiana – presenterà alla Limonaia di Villa Strozzi di Firenze un programma originale al confine tra suono americano e italiano. Ottaviucci, diploma in pianoforte e ulteriori prestigiosi studi in composizione e musica elettronica, è ormai apprezzato non solo come pianista esecutore di un repertorio classico contemporaneo, ma anche nella veste di “compositore istantaneo”, collaborando con artisti del calibro di Rohan De Saram, Stefano Scodanibbio, Tara Bouman, Markus Stockhausen, Gary Peacock, Robyn Schulkoswky, Mark Naussef, Nguyen Le, Conny Bauer, Simon Stockhausen. Ospite di importanti festival jazz (Berlino, Francoforte, Bristol, Bombay, Novara), ha inciso per importanti etichette come ECM, CMP, Amiata, Splasc(h), Wisteria, Aktivarum, Stradivarius.

Ottaviucci coniuga le sue abilità esecutive con la cosidetta improvvisazione intuitiva, che pratica da vari anni e che si differenzia dalle altre pratiche improvvisative per l’assoluta libertà stilistica in cui si muove e per la dichiarata dipendenza dall’energia, dai luoghi e dalle persone che vivono e attraversano il momento creativo musicale. Ottaviucci è inoltre considerato uno dei maggiori interpreti per pianoforte di John Cage e Giacinto Scelsi, autori che nella seconda metà del ‘900 hanno maggiormente contribuito a stravolgere il pensiero precedente sul come e perché fare musica.

A Firenze proporrà tre autori molto diversi l’uno dall’altro, ma – ciascuno con modalià diverse – accomunati dal fatto di esprimere percorsi artistici assolutamente originali: le idee, concezioni e visioni di questi musicisti sperimentatori, che hanno sempre continuato a interrogarsi sui fondamenti stessi del fare musica, rimangono fondamentali per l’evoluzione della ricerca sonora di questo secolo. Osvaldo Coluccino, il primo in programma, è sicuramente il meno conosciuto: compositore tra i più appartati, presenta il suo Stanze, opera caratterizzata da una scrittura calibratissima, rarefatta, meditata e definita con precisione in ogni dettaglio, a comporre oggetti sonori immersi nel silenzio, in uno spazio misterioso e imprevedibile. Seguirà Terry Riley con i suoi Keyboard Studies, lavori con cui, attraverso la ripetizione e la tecnica del minimalismo, il compositore determina un flusso sonoro variabile e in continua metamorfosi. La versione per nastro e pianoforte che ascolteremo è stata coordinata e curata direttamente con il compositore, il quale ha detto di Ottaviucci: «Suona con la grazia angelica e l’eleganza di una mago che proviene da un altro mondo, un musicista raro con una ancor più rara visione della musica del suo tempo. Il suo tocco e la sua sensibilità interpretativa donano al minimalismo e ad altri linguaggi contemporanei inedite profondità». Si chiude in bellezza con Alvin Curran, altra figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo, di cui Ottaviucci propone un brano straordinario: For Cornelius, opera dedicata a un altro grande irregolare del ‘900, Cornelius Cardew.

info: TEMPO REALE TRENTA
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Fabrizio Ottaviucci a Tempo Reale Trenta ultima modifica: 2017-05-25T11:23:06+02:00 da Giulia Sarno

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