di Daniela Fantechi
Domani 27 settembre, mdi ensemble torna a Firenze per il concerto Costellazione Italia, in collaborazione con Tempo Reale, nell’ambito di Contrasti 2017 e Tempo Reale Festival 2017. Alle 21:30 alla Limonaia di Villa Strozzi.
Il concerto si presenta con un programma molto coraggioso: tutti brani recenti di giovani compositori italiani. Potreste spiegare il perché di questa scelta?
mdi ensemble: Lavorare con i giovani è sempre molto stimolante e la speranza è sempre quella di incontrare qualcosa di mai sentito, di veramente nuovo, oltre alla curiosità di incontrare delle persone dall’identità ancora da costruire, ma già con capacità tecniche solide e con forte ispirazione.
In questo concerto mdi e Tempo Reale hanno scelto di proporsi a vicenda profili di questo genere, non solo giovanissimi, ma anche compositori più esperti con già una carriera alle spalle. Non esiste quindi un fil rouge tematico che lega i pezzi in programma, ma – il titolo è emblematico – verrà presentata una costellazione di compositori che noi riteniamo tra i più meritevoli di essere ascoltati.
Che rapporto avete con i compositori dei brani in programma? Avete lavorato con loro? Ci sono brani scritti appositamente per voi ai quali siete maggiormente legati?
mdi: Come già accennato, questa per mdi è anche l’opportunità di conoscere nuovi compositori: è il caso di Simonluca Laitempergher, che ci è stato proposto da Francesco Giomi, e che abbiamo incontrato per la prima volta pochi giorni fa, durante le nostre prove a Milano. Mdi ha portato invece il nome di Luca Valli (giusto per rimanere sui due più giovani), compositore che seguiamo da tempo e col quale abbiamo già lavorato altre volte. Luca ha già scritto per noi due brani e la stessa cosa hanno fatto tutti gli altri compositori del programma. Con Emanuele [Casale] e Marco [Momi] abbiamo un rapporto più stretto perchè abbiamo alle spalle un’esperienza discografica comune.
In questo programma porteremo in prima esecuzione il brano di Laitempergher, mentre il brano di Filippo [Perocco], l’unico senza elettronica, consiste di trascrizioni personalissime per il nostro organico dei preludi per pianoforte di Chopin; presto Filippo ne scriverà altre due che eseguiremo nel concerto del 10 dicembre a Sound Of Wander, sempre con Tempo Reale.
Che cosa vi ha spinto a confrontarvi con l’elettronica e il live electronics?
mdi: mdi è nato come gruppo cameristico e in passato, soprattutto nei primi anni 2000, ha spesso lavorato, per scelta, ma anche per necessità, in ambiente acustico. Solo da qualche anno, grazie alla collaborazione con il collettivo di RepertorioZero, abbiamo potuto avere un rapporto continuativo con l’elettronica e da lì siamo partiti per costruirci una nostra esperienza nel campo. In questa chiave va letta la collaborazione con Tempo Reale e altre esperienze simili che verranno; ad esempio, già dalla fine di quest’anno, con il Festival di Milano Musica. In particolare la scelta dei compositori per questo concerto è caduta su quei nomi che scrivono abitualmente per elettronica.
Sappiamo che è in uscita un documentario che avete girato alla Fondazione Cini di Venezia assieme al compositore tedesco Helmut Lachenmann: volete parlarci di questa esperienza?
mdi: Il progetto si intitola SEE THE SOUND – Homage to Helmut Lachenmann, e consiste nella ripresa audio-video (in studio) di alcuni brani cameristici e solistici del compositore, e di un suo portrait, che contiene anche un’intervista inedita realizzata alla Fondazione Cini, luogo dove sono state effettuate tutte le riprese. Il lavoro si è svolto nel luglio del 2015 ed è durato una settimana. Ha visto mdi lavorare tutti i giorni con Helmut, il quale ha poi assistito a tutte le fasi della produzione. Si tratta di un lavoro molto grosso, la cui post-produzione ci ha impegnati per due anni. Non solo per la cura maniacale del suono, ma anche per la regia video e il montaggio, dedotto dalle indicazioni musicali evinte della partitura, con un ampio sguardo alle tecniche strumentali estese proprie della musica di Lachenmann. Siamo molto felici del risultato, e molto orgogliosi del rapporto che si è consolidato con il compositore. Già prima avevamo eseguito la sua musica e più volte avevamo avuto l’opportunità di lavorare con lui, ma solo grazie a questa esperienza in comune ci siamo davvero sentiti dentro la sua musica. Pensiamo che le esecuzioni contenute in questo nostro DVD potranno essere di riferimento per le nuove generazioni che vorranno studiare Lachenmann. Il nostro lavoro sulla sua musica sta però già andando oltre: stiamo infatti mettendo in repertorio altri suoi due pezzi non presenti in SEE THE SOUND che presto porteremo in concerto.
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