Norvegia: due donne, una radio e l’ombra del sole

di Johann Merrich*

Senza i contributi di Pauline Hall (1890-1969) e Ingrid Fehn (1929-2005) la storia della musica elettroacustica ed elettronica norvegese avrebbe avuto sicuramente un altro aspetto: senza il loro lavoro, chi si sarebbe occupato di diffondere il suono delle avanguardie? E chi avrebbe portato la musica concreta in Norvegia? Hall e Fehn sono state due tessere fondamentali per lo sviluppo delle nuove sonorità nel loro Paese ma, come del resto accade spesso alle pioniere, i loro nomi sono stati eclissati dal monumentale bagliore di un altro astro: Arne Nordheim (1931-2010), celebrato protagonista della musica contemporanea nordica. 

Questa nuova storia inizia il 17 settembre del 1938, quando la compositrice e critica musicale Pauline Hall dà vita a nyMusikk, sezione norvegese della International Society for Contemporary Music nata per stimolare lo scambio culturale con altri Paesi del mondo e promuovere le forme espressive più radicali ed innovative della scena musicale internazionale attraverso trasmissioni radiofoniche, conferenze, concerti e incontri. Grazie alla nyMusikk furono presentati per la prima volta in Norvegia compositori emergenti come Boulez, Stockhausen, Berio, Ligeti, Cage o Kagel, e furono commissionate nuove opere d’avanguardia finanziate con le risorse del Fondo Culturale [1].

Figura centrale di nyMusikk nella metà degli anni Cinquanta [2], la musicista Ingrid Løvberg Fehn appare oggi nelle pagine della storia con il solo ruolo marginale di moglie del più noto architetto Sverre Fehn; come racconta in una rara intervista [3], sarà la stessa Fehn a portare il mondo musicale di Pierre Schaeffer in Norvegia, dando impulso alle future esperienze degli sperimentatori conterranei. Løvberg Fehn incontra le parole del padre della musica concreta grazie alla lettura di À la Recherche d’un musique concrète, volume che aveva trovato in una libreria di Casablanca nel 1953, quando si trovava in viaggio in Marocco con il marito. La coppia si era trasferita a Parigi nel 1952 grazie a un finanziamento del governo francese elargito all’architetto; in città, i due presero a frequentare Le Corbusier e il suo studio aperto agli amici per incontri e scambi intellettuali [4] – chissà se durante quei convivi Ingrid Fehn avrà conosciuto anche Xenakis…

Entusiasta della scoperta musicale, di ritorno dal Marocco Ingrid Løvberg Fehn inizia i suoi studi sulla musica concreta presso il Groupe de Recherché de Musique Concrète [5] che frequenta fino al 1954, quando fa ritorno in Norvegia con il marito. Sfortunatamente, della musica di Løvberg Fehn non c’è traccia alcuna, ma le ripercussioni della sua esperienza francese saranno deflagranti in patria: tornata a Oslo, Fehn si preoccupa di organizzare un’audizione della musica di Schaeffer e Henry alla concert hall della radio nazionale norvegese (NRK), evento allestito con nyMusikk il 2 aprile del 1955. Nel medesimo periodo, Løvberg Fehn incontra il giovane Arne Nordheim al quale consiglierà di andare a studiare a Parigi; il compositore – che dal 1964 sarà direttore di nyMusikk – non si lascerà scappare la dritta e raggiungerà il Groupe de Recherché per seguire conferenze, concerti e laboratori. Nordheim rimane in Francia qualche mese, fino all’ottobre del 1956; una volta a casa, si dimostrerà molto tiepido nei confronti dell’avventura francese: l’esperienza all’estero non cambiò immediatamente la sua visione critica della nuova musica [6] che iniziò a essere scalfita un paio di anni dopo (1958), quando decise di presentare al pubblico il balletto elettronico “Kaïn en Abel” (1956) del belga-giavanese Henk Badings attraverso un meeting della nyMusikk [7].

Nel frattempo, nei paesi del nord Europa stava iniziando ad accadere qualcosa: nel 1952 Else Marie Pade aveva inaugurato alla radio la nuova storia della musica danese e nel 1957 – grazie a Bengt Hambræus (1928-2000), già attivo alla radio di Colonia – in Svezia nasce un piccolo studio per la musica elettronica votato alla creazione di composizioni accidentali per i radiodrammi [8]. 

Leggermente in ritardo sui tempi, nel 1959 la Norvegia accoglie una delle sue prime espressioni di musica elettronica: si tratta delle sonorità realizzate da Gunnar Sønstevold per “La tempesta” di Shakespeare, opera allestita al Det Norske Teatre, ente che da poco si era dotato di un sistema stereofonico provvisto di 12 diffusori [9]. Sønstevold aveva già potuto sperimentare la manipolazione dei nastri magnetici l’anno precedente, quando aveva creato – con i mezzi dell’emittente locale – effetti sonori per il radiodramma “Regenoppgaven”, mandato in onda dalla NRK il 2 dicembre del 1958. 

Fondata nel 1923 su modello della BBC, nel 1959 la NRK metterà assieme la liuteria elettroacustica necessaria per la nuova musica radiogenica: in una piccola stanza del dipartimento del teatro alla radio dove sostavano già dispositivi per le misurazioni acustiche, trovavano posto due registratori a nastro magnetico e un mixer a otto canali. Dalla sala di controllo si poteva accedere a uno studio d’incisione e a una camera di riverbero, a cui si aggiunsero, nel 1961 – anno ufficiale di apertura dell’EMS di radio Norvegia – 2 generatori di onde sinusoidali, un generatore di rumore bianco, e un filtro a un terzo di ottava. Tutti questi dispositivi, curati da ingegneri come Viktor Sandal – anche lui produttore per la radio di musica elettronica negli anni Sessanta – non erano allestiti in modo statico, ma cambiavano il loro assetto e in base alle necessità della commissione [10]. 

Attirato dalle possibilità del nuovo spazio equipaggiato, Nordheim entra in contatto con uno dei direttori del dipartimento per il teatro alla radio: tra 1960 e 1969 comporrà musica per 20 radiodrammi e 10 opere televisive in collaborazione con la NRK, brani elettronici creati nel piccolo electronic music studio della radio nazionale [11]. Anche se Nordheim poteva usare lo studio di NRK per preparare materiali elettronici gratuitamente [12], il compositore beneficiò similmente di altri studi privati per la musica elettronica, come il Lydstudio di Roger Arnhoff che accoglierà la composizione di “På sporet” (1963), pubblicità progresso della Norwegian State Railways [13]. Fondato a Oslo e attivo dal 1962 al 1988, il Lydstudio darà i natali a innumerevoli dischi e colonne sonore di film: proprio qui, nel 1969, prenderà vita il primo suono in stereo per un film norvegese – “Jakten” di Erik Løchen[14]. 

Tra 1967 e 1972 Arne Nordheim deciderà di dare una nuova direzione ai suoi linguaggi elettronici e trascorrerà numerosi periodi di residenza allo Studio Eksperymentalne di Varsavia dove comporrà celebri brani come “Solitarie” e “Lux et Tenebrae”. 

Nel 1969 lo troviamo impegnato in un’altra residenza artistica, questa volta all’università di Los Angeles, dove incontra Hal Clark – già allievo di Robert Erikson [15]; i due stringeranno profonda amicizia, tanto che Clark seguirà Nordheim in Norvegia (1971) dove i due fonderanno, nel 1974, il Norwegian Studio for Electronic Music. Attivo fino al 1978, lo studio è concepito come un laboratorio che fa incontrare le tecniche tradizionali della musica concreta, la produzione di musica elettronica – tra i dispositivi lo studio può vantare un sistema Buchla, commissionato da Clark all’inventore californiano – e lo sviluppo di una musica interattiva in tempo reale. Inteso anche come un “live-performance-instrument” votato a supportare le arti visive elettroniche, lo studio sarà sostenuto da 4 diverse istituzioni: la Norwegian Music Academy, Norwegian Composers Union, la NRK, e il Henie-Onstad Arts Centre, che ne accoglierà fisicamente gli spazi [16].

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Note

La maggior parte delle notizie contenute in questo testo proviene dall’importantissima testi di Dottorato di Ola Nordal, Between Poetry and Catastrophe, A Study on the Electroacoustic Music of Arne Nordheim, Norwegian University of Science and Technology, 2018. 

[1]. Lars Gjerde, The forbidden organ concert: Egil Hovland’s Elementa pro Organ in Context, Thesis submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree Doctor of Musical Arts, Eastman School of Music, University of Rochester, New York 2013, p. 22.

[2]. “The History of nyMusikk”, dal sito ufficiale dell’istituzione norvegese: https://nymusikk.no/en/history

[3]. Asbjørn Blokkum Flø, https://www.asbjornflo.net/en/info/text/memorables-arne-nordheims-electronic-music/

[4]. Ada Louise Huxtable, “The paradox of Sverre Fehn”, https://www.pritzkerprize.com/sites/default/files/inline-files/1997_Essay_0.pdf, p. 2.

[5]. Ola Nordal, Between Poetry and Catastrophe, A Study on the Electroacoustic Music of Arne Nordheim, Thesis for the Degree of Philosophiae Doctor, Trondheim, June 2018, Norwegian University of Science and Technology, Faculty of Humanities, Department of Music, p. 41.

[6]. O. Nordal, Between Poetry and Catastrophe, op. Cit., p. 43.

[7]. O. Nordal, op. Cit, p. 16.

[8]. O. Nordal, op. Cit., p. 18.

[9] O. Nordal, op. Cit., p. 66.

[10]. O. Nordal, op. Cit., pp. 70-71.

[11]. O. Nordal, op. Cit., pp. 59-60.

[12]. O. Nordal, op. Cit., p. 90.

[13]. O. Nordal, p. 65.

[14]. Håvad Svendsrud, Roger Arnhoff Lydstudio in Store norske leksikon su snl.no. Estratto il 9 giugno 2022 da https://snl.no/Roger_Arnhoff_Lydstudio

[15]. Intervista a Clark di Michael McCann, “Pioneering notes from the dawn of  Norwegian Music”, maggio 2021, https://www.aviationanalysis.net/pioneering-notes-from-the-dawn-of-modern-norwegian-music-ballade-no/

[16]. HA. D. Clark, “The Norwegian Studio for Electronic Music,” Paper L-42, (1975 March.). https://www.aes.org/images/e-lib/thumbnails/2/4/2444_full.png

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img © Eeviac

Organizzatrice di suoni, Johann Merrich si occupa di ricerca e sperimentazione elettronica. I suoi progetti in solo ed ensemble – presentati a Santarcangelo Festival (2018) e alla Biennale D’Arte di Venezia (Padiglione Francia, 2017) – sono stati accolti come opening da artisti quali Zu, Teho Teardo, Mouse on Mars, Roedelius ed Evan Parker. Direttore artistico della netlabel electronicgirls, dal 2018  fa parte assieme a eeviac de L’Impero della Luce, duo dedicato alle sonorità dei campi elettromagnetici. Nel 2019 ha pubblicato per Arcana Edizioni il libro “Breve storia della musica elettronica e delle sue protagoniste”. A partire dal mese di maggio 2019, propone per musicaelettronica.it una nuova visione della storia della musica elettronica.

http://johannmerrichmusic.wordpress.com/ | https://soundcloud.com/johann-merrich

Norvegia: due donne, una radio e l’ombra del sole ultima modifica: 2022-09-27T11:35:39+02:00 da Luisa Santacesaria

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